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Inventario dell'archivio della Fiom provinciale di Firenze | Archivio Lavoro Toscana

Inventario dell'archivio della Fiom provinciale di Firenze (1944 - 1972)

Archivio

73 unità archivistiche collegate (totale del complesso)

Abstract:

Le settantatre buste che compongono l'archivio sono indicate con numeri romani, i fascicoli con numeri arabi e gli inserti all'interno dei singoli fascicoli con lettere alfabetiche. Ogni busta è preceduta da un titolo e in alcuni casi da una sintetica descrizione dei documenti in essa contenuti. Tale descrizione riguarda talvolta una serie consecutiva di buste: per evitare inutili ripetizioni essa compare allora soltanto all'inizio della serie, le cui unità sono poi contraddistinte da numeri romani composti con caratteri tipografici diversi.
Per ciascun fascicolo ed inserto sono riportati fra parentesi tonda gli estremi cronologici ricavati direttamente dai documenti. Fra parentesi quadra sono
indicate invece le date ricostruite dal curatore.
Si fornisce infine di seguito l'elenco delle sigle e delle abbreviazioni usate con maggior frequenza nell'inventario:
c.,cc. carta, carte.
CCdL Camera Confederale del Lavoro.
CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro.
CISL Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori.
CRES Centro Ricerche Economiche Sindacali.
FILEA Federazione Italiana Lavoratori Edili e Affini.
FIM Federazione Italiana Metalmeccanici.
FIOM Federazione Impiegati Operai Metallurgici.
FLM Federazione Lavoratori Metalmeccanici.
INAM Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie.
INAML Istituto Nazionale per 1'Assistenza di Malattia ai Lavoratori.
INAPLI Istituto Nazionale per l'Addestramento ed il Perfezionamento
dei Lavoratori dell'Industria.
INCA Istituto Nazionale Confederale di Assistenza.
s.d. senza data.
UIL Unione Italiana del Lavoro.
UILM Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici.

La struttura e la consistenza dell'archivio rispecchiano abbastanza fedelmente le linee di sviluppo dell'organismo di cui esso è espressione. Occorre subito dire infatti che l'archivio è purtroppo incompleto e rivela gravissime lacune soprattutto per il periodo compreso fra la metà degli anni cinquanta e l'inizio del decennio successivo: la fase forse più critica, come si è visto, nella storia della FIOM del dopoguerra.
La parte più integra e più ricca è senza dubbio quella delle origini, vale a dire dell'arco di tempo compreso fra il 1944 e il 1954. È questa la parte che si presentava anche relativamente meglio ordinata, che denotava cioè fin dall'inizio l'adozione e il rispetto di alcuni criteri ben determinati nell'archiviazione delle carte: criteri che in seguito sarebbero divenuti più elastici fino a scomparire, per qualche tempo, quasi del tutto. In altre parole, stando almeno a quanto ci è pervenuto, sembra che solo per questa fase sia corretto parlare di un vero e proprio archivio corrente organizzato secondo regole piuttosto precise.
Tali regole prevedevano sostanzialmente la seguente suddivisione: da una parte le carte riguardanti i rapporti con ciascuna azienda metalmeccanica; dall'altra quelle inerenti l'organizzazione interna (attività degli organi dirigenti, amministrazione, tesseramento, congressi, ecc.) e le relazioni con vari organismi sindacali e padronali, con istituzioni ed enti pubblici e privati, ognuno dei quali aveva un proprio fascicolo. Le carte relative al decennio successivo, molto più scarse, frammentate e prive di un'intima coesione, hanno dato invece l'impressione di essere confluite nell'archivio non tanto in modo organico e regolare, quanto piuttosto
in seguito ad una rapida pulizia dell'ufficio di qualche dirigente o in virtù di un casuale rinvenimento di vecchie scartoffie in qualche scantinato del sindacato. Quelle infine dell'ultimo periodo (metà anni sessanta - inizio anni settanta), più integro del precedente ma non così ricco ed articolato come quello post-bellico, hanno segnato essenzialmente un ritorno ai criteri di classificazione seguiti all'inizio, con la semplice aggiunta di alcuni fascicoli tematici contenenti materiale eterogeneo e probabilmente costituiti in epoca successiva a seguito di un primo parziale tentativo di riorganizzazione delle carte.
Il fatto che l'archivo fosse privo - è quasi superfluo sottolinearlo - di protocolli, di titolari e di altri elementi atti a fornire dirette indicazioni sugli originari criteri di classificazione del materiale documentario ha posto l'archivista incaricato del lavoro di riordinamento di fronte ad un duplice problema. Si trattava infatti di risistemare le carte e soprattutto i documenti contenuti nei numerosi fascicoli sparsi rispettando il più possibile l' «ordine» in cui essi erano pervenuti - «ordine«, comunque, di per sé indicativo del modo di lavorare di un sindacato, che sembrava affidarsi principalmente alla memoria e alla capacità dei propri dirigenti, senza avvertire particolare bisogno di un archivio di deposito - e fornire al tempo stesso uno strumento che rendesse abbastanza agevole la consultazione agli studiosi.
Si è creduto anzitutto che fosse opportuno evitare la creazione ex novo di serie diacroniche coprenti tutto l'arco di tempo fra il 1944 e il 1972. Esse infatti, se da un lato potevano semplificare tale consultazione, dall'altro avrebbero sicuramente fuorviato il ricercatore, in quanto l'inventario non avrebbe evidenziato le lacune esistenti, isolando per di più il documento dal contesto nel quale era stato prodotto e rendendo così più difficile l'individuazione di quei nessi, talvolta molto labili, che collegano una carta all'altra.
Il sistema più valido per contemperare la duplice esigenza sopraccennata è sembrato quello di estendere all'intero periodo, con gli opportuni accorgimenti, i criteri di classificazione adottati dai dirigenti sindacali nella fase dell'immediato dopoguerra: criteri peraltro che, sebbene in modo meno organico e rigoroso, erano qua e là riaffiorati anche negli anni successivi.
L'archivio ed il relativo inventario vengono perciò ad avere una struttura che potremmo definire periodica: le carte, cioè, sono state ordinate cronologicamente in fascicoli che, laddove è possibile, si ripetono di anno in anno in modo simmetrico rispettando quella fondamentale partizione cui si è dianzi fatto cenno. Per ciascun anno avremo quindi una prima ·sezione con i documenti riguardanti l'attività interna della FIOM e le sue relazioni con strutture sindacali ed altri enti; ed una seconda inerente invece i rapporti tenuti dalla federazione con le aziende metalmeccaniche della provincia e le correlative organizzazioni sindacali. In questa seconda sezione i fascicoli sono stati ordinati alfabeticamente in base al nome delle ditte e si sono conservati anche quelli il cui contenuto era andato disperso, ritenendo che essi potessero in ogni caso fornire interessanti informazioni sulla sfera di attività della FIOM fiorentina.
Un'ultima avvertenza: le carte prive di estremi cronologici e quelle la cui datazione è stata ricostruita solo in modo piuttosto approssimativo (ad esempio quando si è individuato con certezza soltanto l'anno) sono state poste al termine di quei fascicoli annuali ove presumibilmente dovevano trovarsi in origine. Anche in questo caso si è preferito rinunciare ad interventi che avrebbero potuto facilmente sconfinare nell'arbitrario, convinti che le scelte adottate possano comunque consentire allo studioso attento di collocare il documento nel suo giusto contesto.

Nota dell'archivista:

Nel consegnare alle stampe questo lavoro desidero esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che, a vario titolo, ne hanno reso possibile la realizzazione.
In primo luogo la CGIL Regionale Toscana per la fiducia dimostratami nell'affidarmi questo compito e quanti, a cominciare dal prof. Angelo Varni, dal dotto Roberto Maini e da Roberto Gianetti, mi hanno incoraggiato ad assumere tale iniziativa adoperandosi perché il riordinamento dell'archivio
FIOM fosse finalmente avviato e portato a compimento. A Roberto Maini, ad Alvaro Bracaloni, a Emilio Capannelli e a Salvatore Favuzza va altresì il mio più riconoscente pensiero per i preziosi suggerimenti di cui sono stati prodighi nei miei confronti durante tutta la durata del lavoro e, da ultimo, per aver sottoposto ad un'accurata lettura critica la prima stesura dell'inventario, aiutandomi così ad eliminare non poche imperfezioni.
Resta inteso naturalmente che l'intera responsabilità dell'opera di riordinamento, come pure delle pecche che in essa sono rimaste, è esclusivamente
mia.
Vorrei infine dedicare questo lavoro alla memoria di mio padre, che della FIOM di Firenze, da semplice iscritto, condivise per molti anni lotte, ideali
ed aspirazioni.
Fulvio Conti

Lingua della documentazione:

  • Italiano

Condizione di accesso: accessibile previa autorizzazione

Condizione di riproduzione: consentita per uso studio

Stato di conservazione: buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Fulvio Conti (Archivista)
  • Inserimento dati: Leila Harkat (Civilista)