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Inventario dell'Archivio della Federazione Italiana Dipendenti Aziende Telecomunicazioni 1944 - 1954 | Archivio Lavoro Toscana

Inventario dell'Archivio della Federazione Italiana Dipendenti Aziende Telecomunicazioni 1944 - 1954 (1944 - 1954)

Archivio

71 unità archivistiche collegate (totale del complesso)

Abstract:

L’archivio del quale qui si presenta l’inventario è costituito dal complesso della documentazione prodotta o ricevuta a Firenze da parte del Sindacato Regionale
FIDAT e del Sindacato Interregionale (Aziendale della Società Telefonica Tirrena1) FIDAT con sede a Firenze . Fu evidentemente scelta questa località anziché Roma per dare al Sindacato una ubicazione più centrale nell’ambito della IV Zona telefonica.
Il Sindacato aziendale fiorentino non era che una delle articolazioni della FIDAT: analoghe strutture sindacali comprendevano i dipendenti delle altre società che esercitavano la telefonia in concessione dallo Stato.

Storia archivistica:

Sul piano archivistico si è creduto opportuno rispettare lo stato della documentazione, mantenendo in particolare la fascicolazione esistente, che è stata
alterata solo in qualche caso per motivi di leggibilità specificamente annotati nel corso dell’inventario. All’interno dei fascicoli si è mantenuta la originaria successione delle carte sovente riflessa in mazzetti di fogli riuniti da spilli o graffe metalliche, equivalenti a degli “affari” ma spesso non comprensivi di tutta la documentazione riferibile ad un medesimo oggetto ma semplicemente a quella raccolta ed utilizzata in un dato momento. La decisione di rispettare questa situazione di frammentazione, talora anche inserendo i fogli originariamente uniti in cartelline, è stata sofferta ma la si ritiene sostanzialmente rispettosa dei principi dell’ordinamento archivistico nella interpretazione ormai corrente quando si abbia a trattare documentazione contemporanea. Infatti la mancanza - o quanto meno la carenza - di consolidati criteri archivistici nella gestione documentale non autorizza a falsificarla introducendo nell’ordinamento criteri che solo apparentemente possono presupporsi come oggettivi ma che su un piano generale e sulla lunga periodizzazione rischiano di riflettere concezioni momentanee. Come si sa, l’unico criterio ordinativo di un archivio è quello suo originario. Solo ove sia evidente la trasposizione erronea di alcuni documenti, può essere utile introdurre criteri di risistemazione.
L’ordine delle carte si presentava anche originariamente cronologico, con una disposizione correttamente “a salire”, per cui la prima carta (quella più antica) si trova a contatto con la copertina posteriore del fascicolo e l’ultima (quella più recente) con quella anteriore. In una prima fase l’ordine della documentazione non era strettamente identificabile sotto il profilo cronologico, mancando il numero del protocollo in arrivo. Gli atti sono stati pertanto posti in ordine cronologico stretto, il che costituisce una falsificazione che mi sembra in questi casi non evitabile. Dal momento nel quale, però, è stato introdotto stabilmente l’uso del protocollo in arrivo, si è applicato il criterio d quest’ultimo.
L’impostazione di questo inventario riflette quella già applicata all’archivio del Sindacato pittori e Scultori11, sia riguardo al tipo di recensione analitica delle carte sia per quanto concerne l’uso di spogli condotti sul testo dei documenti e non sulla loro rappresentazione nell’inventario12. Ciò ha reso obbligatorio, come nell’altro caso, la rinumerazione delle carte. La particolarità e complessità della struttura archivistica immanente allo stato della documentazione ha obbligato ad usare un livello descrittivo non del tutto uniforme per quanto riguarda le divisioni interne alle buste, ossia le segnature attuali: ora queste comprendono una numerazione continua delle carte, senza alcun elemento intermedio che non siano dei semplici intercalari annuali senza riferimento a segnature, ora un certo numero di inserti, fascicoli e sottofascicoli, previsti come strutture - ora rilevanti per la numerazione, ora no - gradualmente più analitiche.
In questo inventario ho utilizzato un numero piuttosto alto di abbreviazioni per nomi di enti ed uffici che ricorrevano molto frequentemente, utilizzando le forme correntemente usate nei documenti o nella bibliografia in materia ed anche per le mie annotazioni descrittive. Spero che esse non alterino la leggibilità dell’insieme. In particolare ho usato il “c(ome) s(opra)” quando il titolo (originale o costruito) - od una sua parte - del documento successivo ricalcava esattamente quello del documento precedente per quanto riguardava p. es. il nome del mittente o del destinatario. L’abbreviazione, quindi, rimanda ora ad una singola parola ora ad una locuzione e ciò allo scopo di non ripetere inutilmente i nomi senza però ingenerare alcuna confusione.
Chiarisco che quando ho usato “SR” per “Sindacato regionale” mi sono riferito a quello toscano. Negli altri casi segue il nome della regione.
Ho previsto solo due spogli, ovvero quello dei nomi di persona e quello delle cose notevoli. Non ho indicizzato i nomi geografici perché non mi sono sembrati, nella maggior parte dei casi, sufficientemente rappresentativi di informazioni. Comunque le circoscrizioni industriali e sindacali sono reperibili nell’indice delle cose sotto le rispettive voci di appartenenza.
Per non appesantire le descrizioni, ho poi indicato in nota le particolarità a livello es. di mancanza di allegati annunciati nel testo, sottoscrizioni, annotazioni varie anche di carattere archivistico.

Nota dell'archivista:

I materiali metallici sono stati eliminati, come sempre si fa in questi casi, per fermare il deterioramento prodotto dalla
ruggine e il rischio di frammentazione dei fogli.

Dedico questo inventario ad Alvaro Bracaloni ed alla sua intelligente, dinamica,
valida ed appassionata opera di gestione e di incremento del Centro di
Documentazione della CGIL Regionale Toscana: la tutela e la valorizzazione degli
archivi diventa veramente effettiva solo quando allo sforzo degli organi istituzionali si
unisce la capacità e il rigore operativo degli enti produttori.

Lingua della documentazione:

  • Italiano

Condizione di accesso: accessibile previa autorizzazione

Condizione di riproduzione: consentita per uso studio

Stato di conservazione: buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Renato Delfiol (Archivista ispettore onorario)
  • Inserimento dati: Leila Harkat (Civilista)